Roma, 10 settembre 2021 – Immaginate di passeggiare lungo le rive del fiume Dora, a Torino, e di poter ascoltare le storie di chi ha vissuto un’esperienza proprio in quei luoghi, un’avventura che gli ha cambiato la vita. La nuova App, Tellinstones permette di fare proprio questo: guardare 10 video, ognuno di otto minuti, che ripercorrono le vite di alcuni residenti del quartiere. E a parlare, a raccontarsi, sono 10 immigrati: 5 vivono in zona da oltre 50 anni, e 5 sono di nuova generazione.
Tellinstones, un’App che racconta la storia di 10 immigrati
L’esperimento cinematografico è opera di Stefano Di Polito, e racconta le esperienze di 10 immigrati che, per qualche motivo particolare, sono legati a punti precisi del Lungo Dora. “Storie che si intrecciano, tra loro, che mostrano la realtà della vita di un quartiere al di là di ogni pregiudizio sulla carta”, ha commentato il regista Di Polito. Il progetto è destinato a diventare un documentario composto da 10 parti, e verrà realizzato grazie a un’App ideata dall’ingegnere Antonio Serra. Il documentario si intitolerà “Il fiume delle biografie”, ed è creato nell’ambito del progetto europeo di inclusione urbano Tonite con cui la Città di Torino ha vinto la quarta call sul tema ‘Urban Security’.
Tutti i video raccontano la storia di un immigrato diverso, e il perché quel punto del Lungo Dora di Torino è così importante per loro, con l’obiettivo di generare un grande impatto emotivo e sociale. Tra le altre, si racconta la vita di una giovane mediatrice marocchina, delle difficoltà dell’integrazione dei figli. C’è poi l’esperienza di Syed, uno studente lavoratore pakistano con il sogno di diventare ingegnere aerospaziale; di Luisa, una ragazza cinese nata a Torino che con dispiacere abbandona l’attività commerciale dei genitori. Un altro video, poi, è dedicato a Vitto, un operaio nelle ormai abbandonate Officine Grandi Motori, arrivato a Torino negli anni ’50 con un materasso sulle spalle. Si parla di Maria, ex operaia Gft che ricorda di quando in azienda veniva Armani, Domenico, gestore di uno storico negozio di ferramenta nel vicino ‘al Balon’. E poi ancora di due gemelle senegalesi, due giovani innamorate della cultura italiana, ma anche delle loro tradizioni e delle loro origini.
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