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L’atleta Danielle Madam insultata al lavoro dopo lo sfogo su Suarez: “Non sarai mai italiana”

Forse l’Italia non sarà un Paese razzista, ma che esistano dei cittadini che vengono considerati di “serie B” è una realtà. E succede sia da parte delle Istituzioni, quando non riconoscono la cittadinanza a persone che sono cresciute qui e che questo è l’unico posto che conoscono, sia quando altri cittadini insultano qualcuno per il colore della pelle, per sua provenienza. Abbiamo già parlato di Danielle Madam, l’atleta di lancio del peso che, nonostante i riconoscimenti sportivi, per motivi burocratici non è ancora riuscita a ottenere la cittadinanza.

Nelle ultime settimane Danielle ha fatto parlare di sé dopo uno sfogo pubblicato su Facebook riguardo al Caso Suarez. Il suo volto è diventato più noto, e oltre ai commenti social ha dovuto affrontare anche uno spiacevole episodio di persona. “Lavoro in un bar nel weekend, faccio da cameriera. Oggi é entrato un uomo e avendomi evidentemente riconosciuta ha esclamato: « TU NON SEI ITALIANA » e ancora, « A CHE COSA TI SERVE DIVENTARE ITALIANA » e ancora peggio « TU NON DIVENTERAI MAI ITALIANA »”, ha scritto sul suo profilo.

“Tutto questo nel mio più assoluto silenzio, reagire non sarebbe servito a nulla. Mi ha fatto però male il fatto che gli stessi (pochi) messaggi che leggo sui social fossero arrivati in modo così irrompente nella mia vita vera. La verità é che avevo messo in conto la possibilità che potessero accadere questi episodi nei miei confronti ma la vera sorpresa é la quantità di persone che mi sostengono da tutta Italia, GRAZIE, mi date la forza per non mollare”.

Come dopo qualsiasi schieramento, Danielle ha ricevuto sia messaggi di sostegno che di critica. E lo immaginava, soprattutto perché andava a toccare un tasto, il calcio, che in Italia è inviolabile. Ma sentirsi dire certe cose in faccia, e in particolare sul posto di lavoro, non solo l’ha ferita: l’ha anche spaventata. “L’odio sui social vale zero, ma mi ha fatto paura vedere certi messaggi entrare nella mia vita vera, sul mio posto di lavoro”, ha aggiunto l’atleta della Bracco Atletica Milano, campionessa regionale della Lombardia 2020 nel lancio del peso.

E’ vero, Danielle è originaria del Camerun, ma è arrivata in Italia che aveva solamente 11 anni. Ne sono passati 16 da quando ha messo piede qui, e gliene mancano ancora 4 per poter essere riconosciuta come cittadina italiana. “Sto per laurearmi in Comunicazione, vinco titoli italiani e ho la prospettiva di ottenere la cittadinanza nel 2030”, ha infatti raccontato a Repubblica.

“Sono arrivata in Italia a 11 anni con uno zio, morto poco dopo. Così mi hanno mandato in una casa famiglia, dove a furia di mangiare ho messo su un gran fisico che mi ha fatto scoprire questo sport. Ma ho avuto solo il domicilio, non la residenza, che ho ottenuto solo uscendo da lì, nel 2016. Servono 10 anni prima di poter fare domanda, e lo Stato ha 4 anni per concederla. Arriviamo al 2030“. Praticamente una vita.

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