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Ius Scholae, la manifestazione degli studenti:”La scuola deve poter garantire la cittadinanza”

Roma, 24 maggio 2022 – Continua la corsa alla calendarizzazione dello Ius Scholae: i rappresentanti della Rete per la riforma della cittadinanza questa mattina hanno incontrato il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia. L’obiettivo è sempre lo stesso: accelerare i tempi.

Ius Scholae, anche gli studenti manifestano

Non è difficile comprendere perché le manifestazioni per lo Ius Scholae stiano partendo proprio dalle aule di scuola: in Italia, infatti, uno studente su 10 è un “italiano senza cittadinanza”. E proprio per questo oggi gli allievi del liceo classico Parini e dello scientifico Einstein, insieme ad altri studenti delle città vicine, hanno dato via a dei flashmob. “Frequentare la scuola è un diritto universale e farlo deve poter garantire l’accesso alla cittadinanza, da considerare come un diritto e non come un premio. Come studenti, categoria più volte messa da parte dalla politica negli ultimi anni, siamo a fianco di chi è discriminato”, ha spiegato Simone Botti, un alunno di 18 anni del Parini. “E’ assurdo vedere coetanei che fanno un percorso identico al nostro, ma non vengono considerati pienamente italiani e vanno incontro a forti difficoltà pratiche”, ha aggiunto poi Alessandro, un altro alunno di 17 anni.

E’ proprio nei piccoli ostacoli, infatti, che la differenza diventa sostanziale. “La gita del quinto anno alle superiori, l’Erasmus in Svezia che avrei dovuto frequentare in questo periodo ma per il quale non sono potuta partire perché i documenti aggiuntivi richiesti non sono arrivati in tempo. Ma anche la possibilità, da studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, di svolgere tirocini nelle ambasciate, perché il primo requisito per candidarsi è il possesso della cittadinanza”, ha infatti racontato Deepika Salhan, 22enne arrivata dall’India in Italia a soli 9 anni.

Il nostro sistema scolastico permettere a ogni bambino, da qualsiasi paese e in qualsiasi momento dell’anno arrivi, di iscriversi e frequentare la scuola. Ma, fatto questo, li pone in situazione di sostanziale disuguaglianza e disparità. Senza la cittadinanza è difficile ottenere assistenza sanitaria e la residenza, quindi anche la mensa con tariffe agevolate o una certificazione di disabilità”, ha sottolineato inoltre Francesco Muraro, preside dell’Istituto comprensivo Giacosa, che conta un alto numero di “italiani senza cittadinanza”. Anche perché, come ha giustamente affermato, “i bambini tra loro non si percepiscono differenti, il problema sono gli adulti”. E se gli adulti non lo fanno, il compito tocca ai giovani. “Sui nostri social abbiamo già lanciato una nuova challenge con l’hashtag #ItaliaDimmiDiSì, anche utilizzando TikToK per coinvolgere i più giovani. Questa iniziativa ha già sortito un primo effetto: abbiamo incontrato il presidente Brescia, che ci ha comunicato che domani ci sarà la conferenza dei capigruppo alla camera. Chiediamo che sia decisiva per la calendarizzazione”, ha infine dichiarato Eva Ugiagbe, attivista della Rete.

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