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Tam Tam Basket, dal sogno alla realtà: “Ora però serve lo Ius Soli”

Roma, 30 gennaio 2022 – La Tam Tam Basket di Castel Volturno continua a far parlare di sé. Prima l’esclusione dal campionato, poi il via libera per poter giocare: la squadra composta per lo più da adolescenti figli di immigrati, ma senza cittadinanza continua a incontrare un ostacolo dopo l’altro. E per questo chiede a gran voce: “E’ necessario lo Ius Soli“.

Tam Tam Basket: “Serve lo Ius Soli”

Alla Tam Tam Basket era stato imposto di non partecipare al campionato di élite in quanto la squadra è composta quasi interamente da ragazzi che, nonostante siano nati in Italia, per lo Stato risultano stranieri. Dopo una forte campagna social e mediatica, però, la Federazione ha deciso di cambiare le regole e concedere delle deroghe così da concedere ai giovani di competere. Tuttavia, “è necessario lo Ius Soli“, ribadisce Max Antonelli, coach della Tam Tam Basket. D’altronde, la pallacanestro sta letteralmente salvando questi ragazzi. “Senza il basket non so come sarebbe andata la mia vita”, confessa il 16enne Karim Moustapha, un giovane dell’Under16 che ancora ricorda i tempi in cui “ndavo alle elementari e alle medie con mia sorella ed eravamo gli unici neri. Gli altri ragazzi ci isolavano o qualche volta ci insultavano”. Non parla di razzismo, ma di un vero e proprio “disinteresse della comunità verso di noi, come se non esistessimo. E così ci siamo sentiti quando la Federazione Basket ci ha escluso qualche anno fa dai campionati nazionali perché non rispettavamo la regola dei due stranieri per squadra. Ci siamo rimasti malissimo, non riuscivamo a capire”.

Nonostante questo, però “Max ci ha dato la forza di crederci e di andare avanti”, sottolinea. “Sono andata all’asilo come le bambine italiane, vado a scuola, ma sento sempre di non essere parte di questa comunità. Il basket mi ha salvato“, racconta invece la 14enne Blessing, giocatrice dell’Under14 femminile. “La Tam Tam ci fa sentire al centro dell’attenzione, un giorno vorrò fare l’avvocato per aiutare i ragazzi che vivono nella mia situazione”, afferma poi Gabriel, un altro giovane dell’under14. “Non saremo mai italiani al 100%- dichiara infine il 19enne King, giocatore dell’under18 che, a differenza degli altri, è riuscito a vedersi riconoscere la cittadinanza e ore frequenta l’accademia delle belle arti di Napoli.- Intanto, però, siamo riusciti a fare qualcosa di storico, visto che tutti parlano di noi”.

Tra l’altro, come ricorda Antonelli nel docufilm girato sulla Tam Tam Basket, al suo arrivo a Castel Volturno incontrò “una trentina di studenti di Castel Volturno. Metà erano italiani, ma solo quelli stranieri accolsero l’invito di venire a giocare a basket, pur dovendo fare anche chilometri a piedi o in bici, passando in strage e luoghi degradati, per raggiungere il campo. E ora anche i ragazzi italiani cominciano a venire“.

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